MESSA A PUNTO DELL’ARCO

Notizie tratte da un articolo di Ken Bearman

Una volta scelta e giudicata adatta allo scopo la stabilizzazione [scelta la stabilizzazione e definito il peso che essa deve avere], occorre mettere a punto il tiller dell’arco.

All’origine, il tiller dovrebbe essere sistemato secondo le indicazioni date dal costruttore: dopo il montaggio della stabilizzazione, è peraltro necessario controllare che esso sia ancora adatto alla tecnica di tiro dell’arciere.

Per eseguire questo controllo, chiedere ad un compagno di osservare il movimento del punto di incocco sulla corda subito dopo il rilascio: esso dovrebbe muoversi solo sul piano orizzontale, senza alcun movimento sul piano verticale (cioè dovrebbe muoversi solo verso il riser ed indietro, non verso l’alto o verso il basso). Durante l’esame occorre essere certi che il movimento della corda non sia in alcun modo influenzato da un contatto della corda stessa col braccio o con gli indumenti dell’arciere.

La cosa può essere apprezzata con una osservazione accurata: come detto, il punto di incocco deve muoversi avanti ed indietro prima che la corda si fermi: se esiste anche un movimento in su ed in giù, è necessaria una sistemazione del tiller o una ulteriore valutazione (e modifica) del sistema di stabilizzazione adottato.

Di solito è il tiller non ben bilanciato che provoca il difetto.

Al momento del rilascio, nel quale le dita rilasciano la corda, i flettenti tornano nella loro posizione di riposo il più velocemente possibile, in funzione dell’energia immagazzinata.

Se uno dei flettenti raggiunge questa posizione prima dell’altro, esso la supera, “tirando” la corda e quindi muovendola verso l’alto o verso il basso.

Poiché in quel momento la freccia non ha ancora abbandonato la corda, la sua parte posteriore subisce un veloce movimento verso l’alto o verso il basso, nella direzione del flettente che ha effettuato un ritorno più veloce, e questo può provocare problemi di interferenza col rest, in particolare se è il flettente inferiore quello con ritorno più veloce, e/o un cattivo raggruppamento delle frecce sul bersaglio sul piano verticale.

Quando poi il secondo flettente raggiunge la sua posizione di riposo, il primo flettente ha perso parte della sua energia, ed il secondo flettente può “tirare” la corda nella sua direzione: così lo sbilanciamento innesca una vibrazione del punto di incocco verso l’alto e verso il basso o viceversa.

Per eliminare lo sbilanciamento, aumentare la potenza del flettente inferiore, dando mezzo giro per volta alla vite di bloccaggio, e controllando ogni volta il tiro.

Se non si ottiene il bilanciamento anche arrivando ad una differenza nel tiller fra i due flettenti di 12 mm, tornare con la potenza del flettente inferiore nella posizione originale e variare la potenza del flettente superiore.

Se anche agendo su questo flettente non si riesce ad ottenere la sincronizzazione, il difetto è provocato da altre parti dell’arco che possono influire sulla mancata sincronizzazione: il sistema di stabilizzazione [peso non sufficiente o eccessivo], la posizione della mano all’arco (polso alto o basso), la posizione delle dita alla corda o il modo in cui si esegue il rilascio.

Ognuno di questi punti deve essere controllato, e se necessario corretto, sino a raggiungere la sincronizzazione voluta.

Durante questa messa a punto potrà essere necessario spostare il punto di incocco sulla corda, in funzione delle operazioni effettuate sui flettenti.

Una volta messi a punto la stabilizzazione ed il bilanciamento, è necessario ripetere la procedura di messa a punto dell’arco, come fatto normalmente, per essere sicuri di avere un arco che permetta di ottenere buoni risultati.

Eseguire questo lavoro in un giorno di calma di vento, poiché non è ancora stata effettuata la scelta dell’impennatura più adatta per le frecce usate, tirando il meglio possibile.

Usare un bersaglio di 120 cm di diametro posto a 55 - 60 metri di distanza: comunque ad una distanza tale che permetta all’arciere di raggruppare le sue frecce sulla parte gialla e rossa del bersaglio stesso.

Sistemare il mirino nella posizione in cui si ottenevano i migliori risultati prima di eseguire il montaggio della stabilizzazione e tirare un gruppo di 6 frecce per valutare il raggruppamento e la posizione delle frecce sul bersaglio: sistemare se necessario il mirino stesso in modo da ottenere il raggruppamento delle frecce all’altezza del centro, senza eseguire modifiche per correzioni destra - sinistra del mirino, deviazioni che verranno corretto agendo sul bottone.

Tiratori destri. Se il raggruppamento delle frecce è a sinistra del centro, ridurre la pressione del bottone di un ottavo di giro per volta, controllando ogni volta il tiro.

Se dopo aver effettuato una regolazione pari ad un intero giro della vite del bottone non si ottiene il risultato voluto, è necessario sostituire la punta delle frecce con altre più pesanti o usare frecce più morbide.

Se il raggruppamento è a destra, agire in modo inverso (aumentare la pressione del bottone o, se necessario, usare punte più leggere o frecce più rigide).

Tiratori mancini. Agire in modo opposto a quanto indicato per gli arcieri destri (raggruppamento a destra, ridurre la pressione o, se necessario, usare punte più pesanti o frecce più morbide; raggruppamento a sinistra, aumentare la pressione o, se necessario, usare punte più leggere o frecce più rigide).

Messa a punto dell' appoggia freccia
Messa a punto del bottone o center shot
Controllo del volo della freccia

Durante questi interventi sul bottone, la posizione del raggruppamento varierà anche in altezza: se il raggruppamento si muove verso l’alto, si sta migliorando la messa a punto e rendendo l’arco più efficiente; il contrario se il raggruppamento si muove verso il basso.

Per una messa a punto più accurata, misurare la distanza fra il centro del gruppo di frecce ed il centro del bersaglio. Controllare come varia in altezza questa distanza quando si modifica la pressione del bottone di un sedicesimo di giro per volta. Se la prima variazione fatta (aumentando o diminuendo la pressione) provoca uno spostamento del centro del gruppo di frecce verso il basso, tornare con la pressione al punto di partenza ed eseguire la variazione successiva in senso inverso: questa nuova variazione dovrebbe provocare uno spostamento del centro del gruppo di frecce verso l’alto, a meno che non ci si trovi già all’inizio della prova con la pressione del bottone nella posizione migliore. Se necessario, modificare la pressione di un sedicesimo di giro per volta, sino a quando una variazione non provochi di nuovo uno spostamento del centro del gruppo di frecce verso il basso.

La pressione del bottone più adatta per ottenere la miglior efficienza dell’arco è quella che ha permesso di ottenere la distanza maggiore verso l’alto del centro del gruppo di frecce rispetto al centro del bersaglio.

Durante questa prova il raggruppamento delle frecce dovrebbe migliorare se migliora l’efficienza dell’arco. Se non avviene così, questo può essere dovuto a problemi di interferenza freccia - rest o all’uso di una impennatura delle frecce non adatta (vedi in seguito).

Una formula molto efficace per una buona partenza è moltiplicare da 7 a 10 grammi per libra la potenza dell' arco per una corsa massima del bottone di 2 mm. ES: 7 grammi per 40 libre il bottone deve fare una resistenza di 280 grammi

peso freccia inferiore di 250 grani =  7 grammi per la potenza dell'arco
peso freccia da   250 a 300 grani =  8 grammi per la potenza dell'arco
peso freccia da   300 a 350 grani =  9 grammi per la potenza dell'arco
peso freccia oltre        350 grani = 10 grammi per la potenza dell'arco
 

 

Scelta delle alette più adatte

Quando la messa a punto ha raggiunto il miglior risultato con queste prove, si deve proseguire il lavoro con la selezione dell’impennatura più adatta per le frecce usate.

Vedi al riguardo la nota: Scelta delle penne più adatte per le frecce.