L'allenamento perfetto
L’allenamento perfetto – Cosa fare e cosa non fare per un apprendimento accelerato.  
Colpire in modo costante il punto che si vuole colpire con arco e frecce è veramente un compito arduo. Per poterlo fare ci si deve allenare in modo costante.  
L’allenamento non porta alla perfezione, è l’allenamento perfetto che lo fa.  
Il metodo migliore per compiere un allenamento perfetto è essere seguito da un buon allenatore. Quanto segue è una traccia per l’esecuzione di un allenamento produttivo accelerato.  
NON allenarsi se si è preoccupati, se si pensa che qualche cosa nell’equipaggiamento non è a punto.  
SI - allenarsi sicuri che l’arco è bene a punto e che le frecce sono state ben selezionate.  
NON perdere tempo eseguendo la messa a punto a casa se poi si deve modificare qualche cosa in gara o al campo.
SI – Tenere nota scritta delle caratteristiche di arco e frecce; segnare sull’arco le posizioni meccanicamente critiche (viti di regolazione della potenza, rest, pin, visette, serving, punto di incocco, camme, ecc) in modo da poter controllare e se necessario risistemare tutto se e quando necessario.
NON aprire l’arco con la muscolatura fredda.          
SI – eseguire esercizi di riscaldamento con un nastro elastico e di stretching leggero prima di tirare.  
NON cominciare i tiri mirando subito su di un piccolo bersaglio a grande distanza.    
SI – tirare all’inizio da 5 – 10 metri, in modo da poterlo fare senza avere la preoccupazione di dover colpire il centro, ma concentrando la propria attenzione solo sull’esecuzione del tiro. Se possibile, tirare alcune frecce sul paglione nudo, ad occhi chiusi arrivati all’ancoraggio, per sentire le esatte sensazioni, prima di cominciare a tirare sul bersaglio. Sarebbe anche bene eseguire un allenamento la settimana sul paglione nudo o col Bow Simulator, ½ ora con gli occhi chiusi e ½ ora con gli occhi aperti. È utile registrare con videocamera il proprio tiro fatto con occhi chiusi e confrontarlo con la registrazione del primo tiro fatto in un altro allenamento a 20 m. Le registrazioni dovrebbero mostrare la stessa azione. Se non è così, lavorare per correggere gli errori.
NON perdere tempo allenandosi in condizioni diverse da quelle di gara (all’aperto e al freddo, se così sarà la gara, non al chiuso e al caldo).
SI – cercare di duplicare la situazioni di gara il meglio possibile (all’aperto, verso l’alto e verso il basso, proteggendosi con indumenti pesanti dal freddo, in condizioni di luce simili a quelle della gara, dopo un percorso in salita o in discesa, ecc.)
NON cercare di tirare 12 frecce in 2 minuti. Tirare le frecce sempre al ritmo previsto dalla propria sequenza di tiro.
SI – tirare ogni freccia come se fosse l’unica da tirare nell’allenamento: dopo ogni tiro rilassarsi, riflettere e ricominciare dopo almeno 15 secondi. Se ci si allena a mettere tutta la propria concentrazione e tutti i propri sforzi nel tiro di una freccia, non solo si riuscirà meglio nel tiro, ma si riuscirà meglio, tirando allo stesso modo, anche in gara. Tirare solo 5 – 6 frecce per volée; se ci si accorge che le sensazioni di un tiro non sono corrette, rinunciarci e ricominciare da capo. Se ci si sente stanchi o se non si riesce a mettere a fuoco l’azione così bene come si dovrebbe, smettere, rinunciare all’allenamento per quel giorno. In una seduta di allenamento 30 – 50 tiri ben fatti valgono molto di più di 300 frecce tirate in fretta ed a caso.
NON tirare le frecce senza uno scopo, un ritmo, una sequenza di tiro precisi. Prefiggersi lo scopo dell’allenamento, e lavorare su di un’area del tiro, su di un problema per volta, sino a che il problema è superato.
SI – registrare la sequenza di tiro, numerando i diversi passaggi, per analizzarli e migliorarli uno alla volta, sistematicamente. La registrazione video può aiutare a vedere le eventuali manchevolezze nella sequenza, in modo da poterle correggere.
SI – numerare le frecce, ma tirarle poi a caso. Registrare l’impatto delle frecce su di un foglio su cui sono stati disegnati in forma ridotta dei bersagli, tanti quante sono le frecce della volée (5 o 6) e numerati col numero d’ordine di tiro della volée; le frecce vanno indicate, col loro numero, sul bersaglio relativo alla sequenza nella volée. Dopo un certo numero di sessioni di tiro registrare i risultati dei tiri su di un grafico a barre o a torta: si noteranno alcuni schemi, da cui trarre indicazioni. Ad esempio, la frequenza di errori in una data direzione, e questo servirà per valutare come viene eseguita la propria sequenza di tiro. Esempi:
         70% errori basso a sinistra = si lascia cadere il braccio all’arco, o forse si solleva la testa al rilascio;
         62% errori nelle ultime 2 frecce tirate = non ci si ferma abbastanza fra una freccia e l’altra, o forse si sta cercando la perfezione e si va oltre la CZ fisica;
         la freccia n° 4 è sempre alta = è più leggera, o colpisce il rest, o è curva, o cocca ed alette non sono allineate.
SI – controllare mentalmente dopo il tiro dove era il pin al momento del rilascio (instant replay) per vedere se la freccia ha colpito il bersaglio in quel punto. (es.: se si rivede il pin 2 cm sotto il centro e la freccia ha colpito quel punto, si sa che il tiro è stato ben eseguito, anche se non ha colpito il centro.) Registrare i tiri fatti avendo sensazioni non corrette o mirati fuori dal bersaglio. Riprendere con una videocamera i tiri in allenamento (di lato, dall’alto, di fronte) e registrare a voce come si è eseguito il tiro immediatamente, elencando anche i motivi di un errore, se del caso. Indicare anche dove la freccia ha colpito il bersaglio per quel tiro su di un foglio di carta e riprenderlo con la videocamera, in modo da poter poi fare un’analisi completa del tiro (azione, registrazione verbale, registrazione del bersaglio). Questo permetterà di analizzare con calma i propri errori vedendo perché e quando si fanno più spesso. Così si potrà intervenire subito appena ci si accorge di eseguire una azione in modo non corretto. È anche utile posizionare uno specchio che rifletta la propria immagine laterale ed in cui ci si possa vedere con la coda dell’occhio: si potrà così controllare la posizione al completo allungo (ci si inclina all’indietro? Il gomito è basso? La spalla all’arco è alta o bassa? ecc.). Se si vede che si sta commettendo un errore, rinunciare al tiro e ricominciare l’azione.
NON forzare sé stessi per cercare di battere il proprio record nel tiro.    
SI – fissare traguardi realistici e realizzabili per i miglioramenti che si vogliono raggiungere.   
           Il traguardo immediato deve essere: colpire il centro con questa freccia.  
           Il traguardo intermedio: un punto in più del risultato precedente.    
           Il traguardo a lungo termine: quello che si desidera, purché ragionevole.  
Cercare in gara di fare meglio di quello che si è fatto in precedenza, non meglio di chi sta vincendo.  
Non prestare attenzione ai risultati degli altri: cercare solo di fare un punto in più di quanto fatto prima. Per ottenere buoni risultati in gara occorre essere più astuti, organizzati, analitici ed intensamente presenti nei propri allenamenti rispetto al passato. Se si continua a fare come si è sempre fatto si otterrà quello che si è sempre ottenuto.
regola delle 6 P: Persistente, Perfetta Pratica Previene Povere Performances  
Si tirerà peggio prima di tirare meglio. – Occorre accettare questo fatto, se si comincia da capo con una diversa sequenza di tiro. Passeranno da 60 a 90 giorni perché lo score ritorni al punto iniziale, per poi migliorare.
Questo perché la nuova sequenza di tiro non sarà per qualche tempo ancora completamente memorizzata nel subconscio, ma la si eseguirà ancora sotto l’influenza del vecchio modo di tirare.