IL primo arco

Importante è farsi consigliare da un buon tecnico di tiro con l' arco presente in tutte le compagnie

Alcune notizie per chi comincia a tirare con l’arco
Il primo consiglio che ci sentiamo di dare è quello di iscriversi alla più vicina società di tiro con l’arco e di seguire un corso di istruzione.
In questo modo si acquisiscono i primi rudimenti della tecnica di tiro, in modo che si possa poi tirare senza fatica e senza effetti dannosi sulla muscolatura ed in generale sulla salute.
Il tiro con l’arco è infatti una attività sportiva sana, che può essere esercitata senza problemi sia dai bambini sia da anziani, ma come tutte le attività fisiche deve essere esercitata nel modo corretto.
Quando si segue un corso di istruzione l’attrezzatura necessaria per il tiro è fornita dalla società che organizza il corso: non si devono quindi fare acquisti, spendendo dei soldi prima di sapere se si è contenti di esercitare questo sport.
Una volta finito il corso, se si vuole continuare a tirare, ci si dovrà attrezzare in modo adeguato.
L’istruttore, o un amico arciere esperto, così come egli addetti nei negozi specializzati, potranno dare consigli in merito,.
Quello che riteniamo utile dire è di pensare bene a quello che si vorrà fare prima di eseguire l’acquisto.
Si dovrà decidere quale specialità del tiro con l’arco seguire: longbow, arco nudo, arco olimpico, arco compound, tiro INDOOR, FITA o FIELD, 3D, CACCIA: l’attrezzatura dovrà essere diversa caso per caso, o potrà essere unica per più specialità ma con caratteristiche idonee a tutte.
Si dovrà poi decidere l’investimento iniziale che si vuole fare: un’attrezzatura completa può costare da 300 a 3000 Euro!
Per l’acquisto dell’arco si deve conoscere:
 il proprio allungo (e l’istruttore potrà aiutarvi a definirlo): è la misura in pollici (di solito compresa fra 25 e 30 pollici) della distanza, alla completa apertura dell'arco, fra l'incavo della cocca della freccia ed il retro dell'arco; corrisponde alla lunghezza della freccia che l'arciere deve usare;
 la potenza dell’arco: l’energia richiesta per l’apertura dell’arco al completo allungo, misurata in libbre. Per questo chiamata anche “libbraggio (dell’arco); gli archi scuola sono in generale di potenza limitata, ma l’arco da usare regolarmente dovrà avere una potenza propor-zionata alla propria forza fisica (di solito compresa fra 20 e 60 libbre).
Oltre all’arco si dovranno acquistare anche tutte le attrezzature ausiliarie necessarie.
  Arco longbow

   Arco nudo

   Arco olimpico

   Arco compound

1 Pollice = cm. 2,54

 

Una Libra = kg. 0,4536

                                                     

Prima di tutto le frecce: esistono molti tipi di frecce; anch’esse vanno scelte secondo l’uso che se ne vuole fare.
La freccia è composta di
 un’asta, il corpo della freccia;  può essere in legno, alluminio, fibra di carbonio legata con collanti sintetici, di alluminio e fibre di carbonio; i diversi tipi sono usati per i diversi tipi di arco e per le gare di diverso tipo;       
 una punta, in un sol pezzo o in due pezzi (un inserto ed una punta avvitata);
 tre alette, da posizionare verso la coda dell’asta, per assicurare stabilità al suo volo;
 una cocca, per fissare la freccia sulla corda dell’arco
La cosa più difficile è scegliere le frecce adatte alla potenza dell’arco. Esistono tabelle e programmi che permettono di farlo: i rivenditori hanno questi mezzi e possono aiutare nella scelta. Ma poi sarà necessaria tanta pazienza e molte prove per la loro messa a punto sul proprio arco.
Se si vorranno montare le frecce da sé, serviranno colla per alette, colla a caldo per le punte, impennatore per posizionare esattamente le penne sull’asta.
 
 

 

 

Serve poi un ausilio per lo sgancio:

 

 per archi longbow si usa un guantino;

 

 

  per archi nudi una pateletta liscia;

 

   per archi olimpici una pateletta che può anche avere un supporto in metallo;

 

   per gli archi compound e da caccia si usano sganci meccanici di diverso tipo.

Sull’arco vanno poi montati:

su tutti, escluso il longbow,

  un rest, cioè un supporto su cui appoggiare la freccia situato nella finestra dell’arco; sono di   diversi tipi, più o meno sofisticati.

sugli archi nudi, olimpici, o sugli archi compound, se si esegue anche con questi archi lo sgancio con le dita:

  un bottone elastico: congegno applicato all’arco che sporge verso la freccia subito sopra il rest. La sua pressione sulla freccia può essere regolata; usato per assicurare un volo corretto della freccia solo sugli archi olimpici, o sugli archi compound, se si esegue anche con questi archi lo sgancio con le dita:

   un clicker: è un misuratore di allungo, un congegno costituito da una lamina metallica applicato alla finestra dell’arco ed appoggiata alla freccia. Lascia la freccia dando una segnalazione sonora quando l’arco è aperto all’esatto allungo (segnala anche il momento adatto per l’esecuzione del rilascio)

sugli archi olimpici e sui compound:

   uno stabilizzatore: un’asta montata sul riser. Serve per eliminare la rotazione verso l’alto dell’arco al rilascio ed a ridurre o eliminare le sue vibrazioni nel momento in cui la freccia lo abbandona. Può essere costituito da una sola asta o da due aste, la seconda più piccola; spesso sono usati anche uno o due piccoli stabilizzatori rivolti verso l’arciere.

   un mirino: un congegno applicato all’arco e usato dall’arciere per prendere la mira. Sull’arco olimpico deve essere semplice; sul compound di solito è equipaggiato con una diottra (una lente che permette una visione più precisa per bersaglio) ed una bolla (per poter tenere l’arco perfettamente perpendicolare).


 
una suchette, un piccolo anello montato sulla corda e che arriva a toccare le labbra dell’arciere: serve per assicurare un posizionamento esatto della corda (poco usata sul compound  

Solo sul compound può essere montata

   Una visette: un congegno costituito da un anellino di plastica o di metallo con un piccolo foro, fissato alla corda. Serve all’arciere per prendere la mira, allineando la visette, il punto di mira (I) sul mirino (il pin) ed il punto di mira (II) sul bersaglio (il centro).la visette, il punto di mira (I), sul mirino (il pin) e questo, il punto di mira (II), sul bersaglio (il centro).
Rende anche più chiara la visione attraverso la lente.

Non si devono dimenticare infine:

una dragona, che tratterrà l’arco dopo il rilascio (la mano all’arco non deve infatti impugnarlo, ma essere solo appoggiata all’impugnatura, in modo da non impartire movimenti non voluti all’arco al momento del rilascio)

 

   un parabraccio, usato per evitare che la corda possa colpire il braccio al rilascio in caso di rilascio errato;

 

   un paraseno, indispensabile per le donne, utile anche per gli uomini per evitare che la corda dell’arco tocchi il corpo o un indumento libero;

 

    una faretra per tenere le frecce.

 

   una squadretta: un congegno che, collegato alla corda dell’arco ed appoggiato al rest, serve per definire la posizione del punto di incocco; appoggiato al punto di perno (punto di pivot) dell’impugnatura, serve per misurare la distanza arco - corda (bracing heigth); è usato anche per controllare il tiller dell’arco