Ancora sul tiro istintivo: il Tiro LB

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Si dice che il tiro con l’arco Long Bow vada eseguito in modo istintivo: occorre capire cosa significa questa affermazione.

Un tiro istintivo, realmente tale, oggi non esiste. il pensiero cosciente è coinvolto, se non proprio nel tiro, nella pratica fatta precedentemente; si tira tenendo conto dell’esperienza fatta, che  porta ogni arciere ad avere un comportamento che aiuta a tirare sul bersaglio nella posizione voluta.

Si potrebbe definire questo modo di tirare “istantaneo” (si apre l’arco e si rilascia subito la freccia); é “istintivo” solo in quanto non si valuta consciamente, definendola in metri, la distanza dal bersaglio.

Quello che si esegue è un tiro nel quale in qualche modo si indirizza la freccia su un punto diverso da quello che si vuole colpire, anche se si focalizza l’attenzione solo quest’ultimo. Spesso si osserva la direzione in cui indirizzare la freccia con la propria visione periferica, ma con l’esperienza si può arrivare ad evitare anche questa osservazione.

Per eseguire il tiro, ci si pone perpendicolarmente davanti al bersaglio in una posizione stabile, coi piedi aperti (non troppo né troppo poco); il corpo non deve essere rigido; le ginocchia saranno leggermente piegate, quella avanzata più dell’altra; il peso è portato leggermente sul piede verso il bersaglio.

A questo punto si guarda con tutte e due gli occhi aperti il punto del bersaglio che si vuole colpire, e lo si guarda, senza interruzione, durante tutta l’azione, sino al follow through compreso.

Si tiene la testa girata in modo tale da non essere obbligati a muoverla durante il tiro (in particolare quando si sta arrivando alla  completa apertura).

Si tiene l’impugnatura dell’arco con presa bassa, ferma ma non contratta, senza usare una dragona: se si tiene la mano aperta durante la trazione, la si richiuderà repentinamente per afferrare l’arco nel momento in cui si scocca la freccia, danneggiando la precisione del tiro.

Si incocca la freccia, sempre tenendo la propria visione e la propria attenzione sul bersaglio.

Si esegue la presa della corda mediterranea (indice sopra, medio anulare sotto la cocca); il pollice e il mignolo saranno rilassati e ripiegati all’interno della mano.

Si inclina l’arco, per far sì che la freccia non cada dall’arco, che il flettente superiore esca dalla visione durante il tiro e che la freccia voli in linea retta, non deviata a destra o a sinistra. Poiché l’appoggio della freccia è molto vicino al punto di pivot dell’impugnatura, l’angolazione più o meno forte non influisce molto sul punto di impatto. Ogni arciere può ad ogni modo valutare, con prove a diverse inclinazioni, quale è per lui l’inclinazione dell’arco più adatta per arrivare sempre a colpire il centro del bersaglio.

Si esegue l’apertura mentre si solleva l’arco, sino ad avere il gomito in linea con la freccia e col bersaglio.

Il braccio all’arco deve essere fermo, col gomito leggermente piegato. L’impugnatura deve essere bassa e le spalle devono essere in linea, basse.

Si arriva all’ancoraggio, che varia da persona a persona, in funzione della morfologia specifica del viso, ed è eseguita ponendo l’indice o il medio della mano alla corda all’angolo della bocca, ma con un riferimento preciso (su di un dente se possibile).

È importante definire l’ancoraggio in modo che la cocca della freccia sia esattamente sotto la pupilla dell’occhio (a destra per arcieri destri, a sinistra per arcieri mancini). Si deve cioè allineare ogni cosa  col centro della pupilla (attenzione: la corda è inclinata, ma l’occhio deve essere sopra la freccia).

Durante tutta l’azione, solo il bersaglio, un punto sul bersaglio, deve essere sempre completamente a fuoco.

Si indirizza la freccia, sul punto che si ritiene necessario per colpire il punto che si sta guardando con i due occhi aperti: se del caso si può vedere la direzione in cui è indirizzata la freccia, ma solo con la visione periferica, sfocata: in ogni caso la visione primaria e l’attenzione devono essere solo e sempre sul centro che si vuole colpire, non sulla freccia!

Per ogni arciere esisterà una distanza per la quale la freccia sarà indirizzata esattamente sul punto che si vuole colpire: a distanze inferiori la freccia è indirizzata sotto il bersaglio, a distanze superiori sopra.   (vedi un Tiro preciso per LB e tradizionali) Se si vuole vedere con la visione periferica dove indirizzare la freccia, si può farlo in ogni caso: avendo i due occhi aperti, l’impugnatura non può ostacolare la visione di almeno uno dei due occhi sul bersaglio: si avrà l’impressione di vedere attraverso la mano e si potranno fare le valutazioni necessarie.

Aperto l’arco, tenere la posizione per circa un secondo per stabilizzare la propria posizione (senza controllare consciamente questo tempo), sempre guardando il punto da colpire.

Si esegue il rilascio rilassando la mano, lasciando cioè che si apra e che scivoli all’indietro sul viso, arrivando al  massimo col pollice sull’orecchio; l’arco è leggero e un movimento ampio della mano può provocare una rotazione laterale, destabilizzando il braccio all’arco, che deve restare in linea col tiro.

Si deve restare in posizione sino a che la freccia ha colpito il bersaglio – questo è il follow through.
Attenzione: NON abbassare il braccio all’arco immediatamente dopo il rilascio.

Coordinare la respirazione, che deve essere diaframmatica addominale, con l’esecuzione del tiro.

Riassumendo:

Inspirare + Espirare - Posizionarsi bene davanti al bersaglio: corpo appoggiato in avanti, sul piede verso il bersaglio.

Inspirare, guardando coi due occhi aperti il punto da colpire.

Espirare lentamente; tenendo le spalle in posizione naturale ed il braccio all’arco disteso in modo naturale (non spinto in avanti e non particolarmente piegato), inclinare l’arco e aprirlo mentre lo si alza sino a che è in linea col bersaglio (non alzato oltre la linea arciere – bersaglio; tenere la testa inclinata come l’arco):

l’azione deve avvenire agendo coi muscoli della schiena (le scapole si devono avvicinare); solo le braccia si devono muovere; il corpo resta immobile.

Sempre guardando il punto da colpire, se del caso osservare con la visione periferica il corpo della freccia, che deve essere indirizzata verso il bersaglio (non guardare la punta); il braccio all’arco e la testa (inclinata come l’arco) non si devono muovere.

Portare la mano alla corda sul riferimento sul viso.

Apnea - tenere la posizione per circa un secondo per stabilizzare la propria posizione (senza controllare consciamente questo tempo), sempre guardando il punto da colpire, e, se del caso, osservando con la visione periferica il corpo della freccia indirizzata verso il bersaglio: verso il centro per tiri a distanza medi; sotto per tiri a distanza minore; sopra per tiri a distanza maggiore.

Eseguire quindi il rilascio: rilassare la mano, lasciando che si apra e che scivoli all’indietro sul viso, arrivando al  massimo col pollice sull’orecchio; l’arco è leggero e un movimento ampio della mano può provocare una rotazione laterale, destabilizzando il braccio all’arco, che deve restare in linea col tiro.

Inspirare + Espirare - restando in posizione sino a che la freccia ha colpito il bersaglio – è il follow through. Attenzione: NON abbassare immediatamente dopo il rilascio il braccio all’arco.

Dopo aver seguito i consigli dati, ognuno deve affinare la tecnica in modo personale, tecnica che diventerà allora diversa da persona a persona.