Una buona impugnatura  

Queste note raccolgono le indicazioni di Rick McKinney e Don Rabska sull’argomento.

Una parte dell’equipaggiamento sul quali l’arciere deve lavorare per trovarsi a proprio agio nel tiro, per essere sicuro di tirare sempre allo stesso modo, ottenendo risultati costanti nel tempo, è l’impugnatura dell’arco.
Ogni arciere esercita una presa sull’impugnatura dell’arco secondo l’anatomia della sua mano ed il suo modo di tirare; l’impugnatura non può quindi che essere specifica per ogni arciere. Se non ci si trova bene con l’impugnatura originale dell’arco è quindi necessario modificarla, in modo che sia specificamente adatta al tiratore.

A conferma di questo fatto, osservare, in occasione di una gara, l’impugnatura dell’arco dei migliori arcieri: si vedrà che praticamente tutti hanno effettuato delle modifiche all’impugnatura originale: essi sono infatti coscienti di quanto l’impugnatura sia individuale e del fatto che essa debba essere adattata alla propria anatomia ed al proprio, personale, stile di tiro.

Il punto ideale di pressione esercitata dalla mano sull’impugnatura è alla radice del pollice, sulla linea della vita; questo perché il gomito del braccio all’arco possa ruotare facilmente e perché la linea di forza che tiene l’arco si sviluppi lungo il radio del braccio. Questo è il punto biomeccanicamente raccomandato: se necessario sono accettabili piccole modifiche nella posizione.

È molto importante avere e mantenere per tutto il tiro la mano all’arco rilassata perché è questa mano che influenza il tiro sino a che la freccia non ha lasciato completamente l’arco.

L’impugnatura deve essere modellata in modo tale da:

·      assicurare una posizione della mano a 45° sul piano verticale del riser, o comunque ad un angolo  specificatamente adatto al tiratore, tale da assicurare che l’esecuzione del tiro sia sempre uguale,

·      permettere di realizzare la pressione nel punto voluto,

·      facilitare il rilassamento della mano, e questo non solo a riposo, ma anche sotto lo stress della gara. Infatti in gara molto spesso la mano è bagnata di sudore e tende a scivolare: per contrastare questo scivolamento, consciamente o inconsciamente si perde la posizione di pressione abituale, ci si irrigidisce, e si fanno errori nel tiro.

Sono tre le cose da prendere in considerazione per arrivare ad avere una impugnatura perfetta:

-     la larghezza della gola dell’impugnatura;

-     l’angolo che a partire dalla gola l’impugnatura forma con la verticale dell’arco (angolo 1);

-     l’angolo esistente sul piano orizzontale rispetto all’arco, sulla parte dell’impugnatura dove appoggia il palmo della mano (angolo 2).

Angolo n° 1                               
Angolo n° 2                                                                                                                

La larghezza della gola dell’impugnatura.

Si deve essere sicuri che non sia né troppo stretta né troppo larga.

Se è troppo stretta provoca un movimento del pollice verso l’indice, e questo può provocare un movimento di torsione dell’arco.
Per controllare quanto detto, si provi a mettere l’indice della mano della corda fra il pollice e l’indice della mano all’arco, ed a tirare verso di sé. Si vedrà che il pollice e l’indice si muovono l’uno verso l’altro, ed arrivano a toccarsi. Questo movimento, quando è eseguito sull’impugnatura, può provocare una torsione dell’impugnatura stessa, specialmente quando si sta tirando sotto tensione (ad es. in gara). Se invece si mettono fra il pollice e l’indice di una mano l’indice il medio e l’anulare dell’altra mano e si tira, si vedrà che in questo caso il movimento delle due dita l’una verso l’altra è minimo o inesistente: le due dita non arrivano a toccarsi, e quindi non possono provocare la torsione dell’arco.
Se la gola dell’impugnatura è troppo stretta, aumentare il suo spessore applicando un riempitivo plastico per modellatura.

Anche un’impugnatura troppo larga può provocare un movimento di torsione dell’arco.
Se la parte interna del pollice e dell’indice, rilassate, toccano in modo troppo evidente l’impugnatura, cioè se l’impugnatura è troppo larga, si dovrà alleggerire la zona limandola. Ci vorrà un po’ di tempo, ma togliendo a poco a poco materiale si arriverà a poter tenere la mano ben rilassata attorno all’impugnatura. Eseguire l’alleggerimento usando una lima tonda, e mantenere alla gola su cui si lavora la stessa curvatura inizialmente esistente, pur riducendola di volume.

È molto importante mantenere sempre la curvatura originale dell’impugnatura, sia quando la si alleggerisce, sia quando la si aumenta: la superficie dell’impugnatura deve essere curva in ogni punto a contatto con la mano perché è difficile provocare una torsione agendo su una superficie arrotondata, mentre è facile farlo agendo su superfici diritte e squadrate.

L’angolo 1.

Si deve poi intervenire sull’angolo che l’impugnatura forma con la verticale dell’arco, a partire dalla gola. È l’angolo che influenza la pressione nella mano all’arco e la posizione delle spalle. Alcuni arcieri si trovano bene tirando con una impugnatura bassa (con un angolo 1 poco pronunciato), altri con una impugnatura alta (con angolo 1 più evidente); la maggior parte preferisce un’impugnatura media.
Questo angolo ha influenza sulla posizione delle spalle dell’arciere.
Se l’impugnatura è troppo “alta”, per il tiratore, si solleverà inconsciamente la spalla all’arco per sentire bene l’appoggio della mano. La spalla all’arco alta porta ad avere la parte opposta del corpo bassa, e quindi ad un disallineamento sul piano orizzontale.
Se l’impugnatura è troppo “bassa”, per il tiratore, si verificherà una reazione del corpo nella direzione opposta. Nei due casi non si riuscirà ad avere una costanza di risultati nei tiri.

Sistemare l’angolo in modo esatto richiede tempo e pazienza. Molti fabbricanti forniscono impugnature “alte”, “medie” e “basse”: provare quale di queste sembra la più adatta al proprio modo di tirare e partire da questa per le modifiche del caso.
Provare ad applicare uno strato provvisorio di materiale sull’impugnatura e sentire come ci si trova nel tiro. Se si sente la spalla spostata verso l’orecchio l’impugnatura è troppo “alta”.

Quando ci si sente a proprio agio, togliere lo strato applicato provvisoriamente, aggiungere del riempitivo plastico e limarlo per adattarlo esattamente nella forma voluta.
Si deve arrivare ad avere l’angolo esatto per il proprio stile di tiro.

L’angolo 2.

Ora si deve intervenire sull’angolo esistente sul piano orizzontale rispetto all’arco, sulla parte dell’impugnatura dove appoggia il palmo della mano. I costruttori forniscono le impugnature con un leggero angolo inclinato verso il basso sul lato del pollice, oppure con un angolo che partendo dal centro è inclinato verso il basso sui due lati dell’impugnatura (l’impugnatura ha cioè una forma che si allontana dalla mano).

Il modo migliore per determinare come deve essere questo angolo è quello di tirare alcune frecce e guardare come si muove lo stabilizzatore.

Se si muove verso sinistra (per un arciere destro), si sta esercitando troppa pressione sul lato destro dell’impugnatura, e l’azione torcente relativa diviene evidente nel momento in cui l’arco è libero di muoversi. In questo caso alleggerire leggermente con la lima il lato destro dell’impugnatura, ricordandosi di mantenere sempre la superficie dell’impugnatura ben arrotondata: non devono esserci mai parti piane o spigoli vivi nelle zone in cui si tocca l’impugnatura con la mano, se si vogliono eseguire tiri in modo costante nel tempo.

Se la corda dell’arco tocca il braccio dell’arciere (per arciere destro), vuol dire che si sta esercitando troppa pressione sul lato sinistro dell’impugnatura: lo stabilizzatore si muove verso destra, spingendo la corda direttamente contro il braccio. In questo caso alleggerire leggermente con la lima il lato sinistro dell’impugnatura, con le avvertenza indicate sopra.

L’angolo 2 è corretto per il proprio stile quando al rilascio l’arco si muove ben diritto verso il bersaglio, e lo stabilizzatore non si sposta né verso destra, né verso sinistra.

Per concludere

La curvatura della grippe deve avere il punto di massimo appena a sinistra del centro, per compensare l’effetto di torsione inevitabilmente impartito durante il rilascio.

Per atleti con mani larghe, può essere necessario aumentare il raggio del punto di pivot per evitare fastidi alla pelle fra il pollice e l’indice. Si può fare questo asportando materiale dalla parte più sporgente del pivot.

Ultima prova: bagnare la grippe e tirare alcune frecce; se al rilascio la mano, sempre ben rilassata, si sposta solo verso il punto di pivot, tutto bene: la grippe è ben equilibrata, altrimenti rivedere il lavoro fatto.

Quando l’impugnatura sarà tale da far sì che al rilascio l’arco si muova solo direttamente verso il bersaglio si sarà nelle migliori condizioni per tirare bene.

Una volta che l’impugnatura è stata personalizzata, può essere lisciata e verniciata, ma molto spesso è lasciata come è: contano i risultati, non l’apparenza!