La “back-tension” – (la tensione dorsale)

Principio base del perchè i tiri siano eseguiti sempre allo stesso modo: occorre far sì che l’azione del tiro avvenga per mezzo della propria memoria muscolare, che è qualcosa memorizzato a livello subconscio. La mente conscia la richiama quando necessario ed essa entra subconsciamente in funzione per quanto necessario. Se si ha fiducia nel fatto che l’azione è svolta correttamente dalla memoria muscolare attivata (per l’arciere, il rilascio), la mente conscia non si interessa più del controllo dell’azione, ma è libera di svolgere un’altra funzione (per l’arciere, la mira). La back-tension permette questa azione.

Di “back-tension” si sente molto parlare e ne scrivono molti autori.

Larry Wise è quello che la propone vivamente e che l’ha studiata a fondo, anche scientificamente. Nelle sue pubblicazioni egli illustra bene come agiscono i muscoli del corpo quando si usa la back-tension per il rilascio delle frecce.

Anche sulla rivista Arcieri, nel numero 3 (luglio) del 2003  è apparso un articolo di Gigi Vella e Tiziano Xotti che parla di questo argomento.

Un altro autore che ne scrive è Bernie Pellerite, nel suo libro IDIOT PROOF ARCHERY, dal quale riportiamo alcune notizie.

Il ruolo della back-tension  – Usare la back-tension è il modo migliore per molti arcieri per eseguire un rilascio ogni volta costante e non previsto.

Nel metodo più usato per questa esecuzione si mantiene la pressione della mano all’arco mentre si tira con la mano alla corda incrementando la back-tension.

Analisi del rilascio. – Un rilascio non previsto fatto consciamente è difficile da realizzare, perché il senso del tatto, che agisce quando le dita toccano il grilletto dello sgancio o la corda, è molto acuto. Appena si muovono, le dita danno il via alla mente per il comando dell’azione completa, anticipando l’azione. Così la mente conscia non controlla più la mira, ma controlla lo sgancio, e si esegue un tiro imperfetto.

Se si riesce a trovare qualche cosa che permetta di eseguire un rilascio non previsto, allora si eseguirà un bel tiro. Questo qualcosa esiste: è la back-tension. I muscoli della schiena hanno un basso numero di ricettori e non sono in contatto diretto col grilletto o con la corda: non possono quindi dare informazioni precise e tempestive alla mente mentre stanno agendo.

L’azione della back-tension può essere portata senza particolari problemi a livello subconscio, lasciando libera la mente per la mira.

Le sensazioni della back-tension. – La back-tension è eseguita coi muscoli romboidi, posti fra la spina dorsale e le scapole. Sono posti sotto i muscoli trapezio e lavorano coi muscoli elevatori della scapola. Il muscolo esattamente interessato è quello fra la spina dorsale e la scapola del braccio alla corda (l’altro muscolo dovrà essere rilassato)

Mettere in atto la back-tension. – I romboidi non possono essere messi in funzione se l’allungo dell’arco non è così corto da permettere di sollevare il gomito del braccio alla corda almeno all’altezza del naso (o più alto). L’idea è di riuscire a far agire il romboide del braccio alla corda e provocare un breve movimento del gomito (di ½ “ - 1” - in 3 – 4 secondi) senza usare i muscoli del braccio (i bicipiti) e della spalla (i deltoidi). Solo così si può agire con la back-tension.

Alcuni autori suggeriscono di muovere contemporaneamente anche il romboide del lato del braccio all’arco, di stringere cioè entrambe le scapole verso la spina dorsale, usando contemporaneamente i due romboidi. Questo non è necessario, perchè non si deve eseguire il rilascio col braccio all’arco; una azione di questo tipo può portare ad un movimento dell’arco verso sinistra, con conseguente errore nel tiro.

L’azione del rilascio con l’azione del romboide avviene se la mano, il polso e l’avambraccio sono esattamente posizionati. La mano al completo allungo deve essere ben distesa e rilassata, in modo che il leggero movimento del gomito comandi lo sgancio senza che si debbano muovere le dita, il gomito o qualsiasi altra parte del corpo.

Attenzione. Il movimento del gomito non deve essere troppo forte, maggiore di quanto indicato. In questo caso infatti l’arco si muoverebbe lateralmente, con errori di tiro destra – sinistra.

 

L’applicazione della back-tension nei diversi casi.

      Sgancio senza grilletto (Stanislawski, Carter, ecc) – Questi sganci provocano il rilascio quando subiscono una rotazione a causa della tensione della back-tension. È necessario allenarsi bene al loro uso: di solito servono da 6 mesi a 2 anni per padroneggiarli efficacemente. Per agire per effetto della back-tension, devono essere sistemati in modo che siano molto sensibili, altrimenti non riusciranno ad aprirsi col breve movimento del gomito e li si faranno agire muovendo le dita, o ruotando la mano, o il polso (cosa che succede al 99% degli arcieri che usano questo tipo di sgancio). Per evitare il difetto, lo sgancio deve essere impugnato molto profondamente (non sulle dita), formando un pugno, con ancoraggio delle nocche delle dita sotto l’osso mascellare.
Importante: si dovrà far partire l’azione col gomito leggermente fuori allineamento (appena a destra) in modo che arrivi all’allineamento perfetto col movimento generato dalla back-tension; se si parte perfettamente allineati, il gomito finirà fuori allineamento, con errori destra – sinistra.

      Sgancio a pollice – L’errore generalmente fatto con questo sgancio è di sistemarlo in modo che sia molto sensibile alla pressione. Deve richiedere una forza di 1,5 – 3 kg per entrare in funzione, non di soli 1,5 - 3 etti. Deve poter essere pre-caricato con circa il 50% del peso dell’apertura e si deve essere in grado di rilasciare la presa senza problema se si rinuncia al tiro. Si deve avere il polso ben disteso (non piegato né torto). Anche l’avambraccio deve essere ben disteso, in modo che dalla punta del gomito alla punta della freccia tutto sia su di una sola linea. Il grilletto deve essere pre-caricato facendo una sufficiente pressione sul grilletto con la parte mediana del pollice (la punta del dito deve appoggiare sulla cassa dello sgancio) ed il mirino deve essere sul bersaglio prima di affidarsi alla conclusione del tiro e di far partire la back-tension: la pre-carica ed il posizionamento del mirino sul bersaglio devono far parte dell’azione di apertura e dell’ancoraggio. A questo punto rilassare la mano, esercitare una pressione media sulla cassa dello sgancio con la punta del pollice, mantenendo sempre anche la pressione di pre-carica sul grilletto e attivare la back-tension, che farà muovere lentamente il gomito verso l’alto ed all’indietro. Il movimento sarà solo di circa ½ “, ma se la mano è ben rilassata farà perno sulle nocche e spingerà la parte mediana del pollice in modo naturale verso il centro della mano, aprendo lo sgancio in 3 – 4 secondi. Il tutto avverrà naturalmente, perché non si dovrà pensare al movimento della mano e del pollice stesso.

      Sgancio ad indice – Anche questo grilletto non deve essere sistemato in modo da essere troppo sensibile al comando (vedi quanto detto per lo sgancio a pollice). Lo sgancio deve adattarsi perfettamente alla mano, e nel suo uso si devono tenere presenti le seguenti indicazioni:

1.      Al completo allungo il grilletto deve essere esattamente nella prima giuntura del dito, non nella seconda. Il polpastrello non deve toccare il grilletto.

2.      Non deve essere possibile avvolgere troppo a fondo il dito attorno al grilletto: la punta del dito non deve essere rivolta all’indietro, verso il punto di ancoraggio, ma verso il basso.

3.      Si deve eseguire la trazione di apertura dell’arco con una imbracatura legata al polso, non impugnando il corpo dello sgancio. Alla completa apertura, quando si è pronti per far partire la back-tension, si deve sentire solo il contatto della cinghia sul polso e del dito sul grilletto.

4.      La punta del dito, passando sopra il grilletto, dovrà puntare verso il basso. Questo farà sì che ci sia una pressione di pre-carica sul grilletto stesso quando si allungherà il dito in modo che la prima articolazione arrivi su di esso. La parte del dito verso il palmo formerà un arco piatto, perché sarà leggermente più avanzata delle altre dita. Fra il gomito e la prima giuntura del dito al grilletto tutto dovrà essere ben rilassato.

5.      Il polso dovrà essere diritto, senza curvatura e senza formare gobbe. La punta del gomito ed il dito al grilletto devono giacere su di una stessa linea retta.

6.      Non mettere il pollice dietro la nuca. Questo comporta una torsione del polso, che non deve esistere.

7.      Il grilletto deve essere sistemato in modo tale da non avere alcun gioco e come detto non deve essere troppo sensibile: per farlo funzionare dovrebbe essere necessaria la potenza di 1,5 – 2 kg o più. Non usare uno sgancio troppo sensibile. Posizionare il dito il più possibile verso il corpo dello sgancio (così la leva del grilletto è minore, quindi il grilletto è meno sensibile). Alla completa apertura, con dita, mano, polso ed avambraccio esattamente in posizione, eseguire la pre-carica dello sgancio. Così, facendo partire la back-tension il gomito sarà trascinato indietro e la mano, ben rilassata, cercherà di scivolare fuori dalla cinghia che trattiene lo sgancio al polso. Questo farà sì che l’indice trascini il grilletto all’indietro, provocando il rilascio. Questo avverrà solo se la mano è ben rilassata e se la pre-carica sul grilletto è stata fatta per circa il 50% del peso necessario all’apertura: in caso contrario si trascinerà solo all’indietro la freccia, senza effettuare lo sgancio.
Attenzione. Se lo sgancio avverrà dopo soli 1 – 2 secondi, si sarà eseguita una pre-carica troppo forte; se avverrà dopo più di 5 – 6 secondi, la pre-carica sarà stata troppo leggera. Lo sgancio deve avvenire dopo 3 – 5 secondi (l’ottimo è dopo 4 secondi)..

      Rilascio con le dita Perché il rilascio con la back-tension funzioni bene anche in questo caso occorre che il dorso della mano sia perfettamente piatto, rilassato, allungato. La corda deve essere afferrata con una presa profonda, non sulla punta delle dita.

Come arrivare al rilascio subconscio

Premere il grilletto non è il giusto modo di effettuare il rilascio: è solo un tentativo di controllare l’azione di colpirlo violentemente.

Quando la mente conscia conosce, o può ragionevolmente prevedere l’istante del rilascio, a causa dell’azione del contatto del dito sul grilletto (il senso del tatto è molto sviluppato sulle dita), allora si ha una reazione che anticipa il tiro: si interrompe il pensiero conscio sulla mira e lo si indirizza sull’azione del rilascio. Ma è solo il mantenere la mente concentrata sulla mira che permette di colpire il centro.

In un rilascio subconscio è come se ci fossero due arcieri al tiro: uno, la mente conscia, prende la mira; l’altro, il subconscio di cui la mente conscia si fida ciecamente, esegue il rilascio.

C’è un solo metodo per arrivare ad eseguire il rilascio subconsciamente: un allenamento specifico.

Quando si tira su di un paglione con un bersaglio, con gli occhi aperti, gli occhi metteranno a fuoco quello che vedono, cioè il bersaglio. E quando si vede il bersaglio e si pensa a quello, non ci si può allenare, imparare, assorbire i cambiamenti che si vogliono fare nel modo di tirare, compreso il modo di eseguire un rilascio subconscio.

Questo tipo di allenamento giornaliero va fatto tirando 50 – 100 frecce in 2 sessioni giornaliere di 30 – 50 frecce, per 3 – 4 settimane in media, finché diventa automatico, lavorando come segue:

       posizionarsi a 1 m dal paglione nudo,

       arrivare con gli occhi aperti al completo allungo,

       centrare il pin nella visette,

       pre-caricare il grilletto,

       chiudere gli occhi,

       eseguire la back-tension (muscoli dal lato del braccio alla corda), in modo da poter interiorizzare le sensazioni di questa azione, senza essere distratti da altre sensazioni, così da costruire la memoria muscolare specifica. È molto importante eseguire dapprima questa fase dell’esercizio, per apprenderlo bene, e solo successivamente arrivare a

       valutare ed applicare la pressione di pre-carica necessaria,

       valutare ed arrivare all’entità della rotazione del gomito necessaria, ed alla corrispondente forza di back-tension da usare, per lo sgancio in circa 4 secondi.

Si possono tenere aperti gli occhi dopo aver interiorizzato le sensazioni della back-tension, purché si sia capaci di non prendere un riferimento di mira sul paglione (un buco, una freccia, . . . ); altrimenti continuare con gli occhi chiusi.

Non tentare di abbreviare il tempo di allenamento: non si ottengono risultati soddisfacenti senza perseveranza! Si devono tirare da 2000 a 3000 frecce e per un minimo di 21 giorni.