Note sul tiro

Tirare con l’arco

Questa è una libera traduzione dell’introduzione al manuale FITA per l’insegnamento del tiro con l’arco. Quanto dice può essere interessante per tutti gli arcieri.

L’abilità dell’arciere: tirare con l’arco significa proiettare una freccia in modo preciso e ripetitivo sul centro di un bersaglio.

Secondo questa semplice definizione, si può dire che il compito dell’arciere, una volta trovate le condizioni che gli permettono di colpire il centro del bersaglio, è quello di far sì che ad ogni tiro siano sempre uguali:

       la posizione della freccia nello spazio, e

       la forza propellente applicata alla freccia,

Quindi egli dovrà ripetere in modo costante:

       la posizione di tutte le parti del proprio corpo in relazione al bersaglio, e

       la propria tecnica di rilascio della freccia.

Una definizione così semplice non può essere perfetta: essa non prende in considerazione la gestualità dell’arciere nell’aprire l’arco e nel tenerlo in posizione durante la mira. Una definizione più accurata dovrebbe indicare anche che l’arciere dovrà ripetere l’intera sequenza di tiro, comprendendo in questa le posizioni e la gestualità seguite per prepararlo ed eseguirlo.

Comunque si consideri il compito dell’arciere, è importante capire che una tecnica semplice e facilmente ripetibile permetterà di ottenere più facilmente risultati costanti ad ogni tiro.

Ma si deve anche dire che esistono svariate posizioni che possono essere assunte per tirare, e diverse modalità di esecuzione dell’apertura dell’arco e del rilascio: esistono cioè parecchie tecniche di tiro, diverse fra di loro, che possono tutte essere usate efficacemente. Quello che è importante non è quale è la tecnica utilizzata per tirare, ma la qualità della ripetizione nell’azione del tiro.

Gli allenatori spesso iniziano il lavoro di insegnamento aiutando l’arciere a sviluppare e ripetere una precisa sequenza di tiro. Nel manuale sono descritte le tecniche più comuni che possono essere usate per tirare, così che l’allenatore possa usarle per costruire una sequenza di tiro efficace per i propri allievi.

Una volta che l’allievo abbia appreso queste tecniche e le abbia collegate fra di loro, arrivando ad una sequenza di tiro ben ripetibile (definita anche forma nel tiro), il compito dell’allenatore sarà quello di assicurarsi che l’allievo sappia eseguire il rilascio durante un periodo in cui, senza che sia disturbata la qualità della sua coordinazione motoria – visuale, siano ben coordinati:

      il suo riferimento visuale, cioè quello che egli può vedere – il mirino che si muove in una zona vicina al centro del bersaglio, la verticalità dell’arco, l’allineamento della corda, e

       le sue sensazioni, cioè quello che egli sente dall’inizio dell’apertura dell’arco sino a dopo che è stato eseguito il rilascio:

       sensazioni fisiche, correlate alla posizione, alla stabilità del corpo (tenuto in modo rilassato e senza sforzo), e

       sensazioni mentali, che comprendono la fiducia in sé stessi, un grado di tensione limitato, una buona concentrazione, la messa a fuoco di quanto si sta facendo, ecc.,

L’allenatore deve aiutare l’arciere a identificare, sviluppare ed organizzare tutte le sue sensazioni, di tutti i tipi: sentire la posizione del corpo e delle articolazioni, il grado di rilassamento, l’equilibrio del corpo, lo stress, il grado di fiducia in sé stesso, ecc. ecc.

Si suggerisce di cominciare l’addestramento allenando l’arciere all’accrescimento ed allo sviluppo della posizione del proprio corpo e delle articolazioni, dell’equilibrio e della forza fisica.

Più la posizione di tiro è stabile, maggiore sarà la forza dell’arciere alla completa apertura, più facilmente egli arriverà alla coordinazione fra mira e sensazioni, e più a lungo potrà mantenere il grado di coordinazione necessario per eseguire un buon tiro.
Potrà così eseguire il rilascio con maggior fiducia e miglior controllo.

 

                              I                    
            V               N                      
              I           O                        
                S       I                          
                  U   Z                            
                    A                              
                  S   L                            
                N       I                          
              E           T                        
            S               A'                      

l’arciere deve sforzarsi di identificare la coordinazione
       fra i propri riferimenti visuali e le sue sensazioni

Un rilascio eseguito solo in base al riferimento visuale (mirando) porterà rapidamente l’allievo al Target Panic, un problema molto serio. Il rilascio deve avvenire mentre è attiva la coordinazione fra riferimenti visuali e sensazioni
                              I                    
            V               N                      
              I     R     O                        
                S   I   I                          
                  U L Z                            
                    A                              
                  S S L                            
                N   C   I                          
              E     I     T                        
            S       O       A'                      

    Per l’esecuzione di un tiro preciso, il rilascio deve avvenire
mentre è attiva la coordinazione fra riferimenti visuali e sensazioni

Il processo del rilascio non deve disturbare la coordinazione fra riferimenti visuali e sensazioni perché anche durante il tempo il cui la freccia è spinta dalla corda dell’arco il tiro può essere ancora orientato, deviato. L’arciere deve quindi sforzarsi di mantenere l’armonia fra visione e sensazioni. In altre parole, una continuità perfetta in tutte le attività deve essere garantita durante ed anche per qualche tempo dopo il rilascio
                              I                    
            V               N                      
              I     R     O                        
                S   I   I                          
                  U L Z                            
      C O M P L E T A M E N T O D E L L' A Z I O N E
                  S S L                            
                N   C   I                          
              E     I     T                        
            S       O       A'                      

   Il rilascio non deve disturbare la qualità della coordinazione necessaria

Un rilascio eseguito in modo subconscio, automatico, contribuisce in modo notevole a mantenere la qualità della coordinazione necessaria durante tutto il periodo in cui la freccia lascia l’arco.

L’insieme delle azioni eseguite per tirare è definito sequenza di tiro

Ogni attività sportiva può essere divisa in quattro parti:

       preparazione del movimento

       periodo in cui si produce lo sforzo necessario

       momento critico

       follow through (completamento dell’azione).

Applichiamo questi quattro passi al tiro con l’arco.

Preparazione del movimento.

       Molti movimenti precedono l’apertura dell’arco. Sono:

         portare l’arco ogni volta nella stessa posizione fisica, ma anche portare l’arciere in uno stato psicologico ogni volta simile, prima di iniziare l’azione principale;

         preparare l’arciere ad eseguire un’azione efficace, assicurando una posizione stabile del corpo, un contatto sicuro con l’arco, ed una forma di tiro complessiva costante, il tutto per permettere che l’azione successiva avvenga senza sforzo.

       I movimenti preparatori comprendono: sistemarsi nella posizione di tiro, incoccare la freccia, posizionare la mano alla corda, posizionare la mano all’arco, pre-posizionare il corpo e sollevare l’arco.

       Altri movimenti preparatori dovranno essere eseguiti mentre si è al completo allungo, come arrivare al riferimento sul viso ed allineare la corda.

Periodo in cui si produce lo sforzo necessario.

         Comprende i movimenti necessari per arrivare alla completa apertura dell’arco, e quindi la trazione della corda, la spinta necessaria per tenere l’arco in posizione (se la parte alta del corpo è collassata a causa dell’effetto esercitato dall’arco, l’allungo si riduce; espandendo il torace l’allungo aumenta), la mira.

       Mentre mantiene l’arco aperto, l’arciere dovrà sforzarsi di identificare il momento in cui raggiunge la coordinazione fra riferimenti visuali e sensazioni. Il periodo di tempo in cui manterrà questa coordinazione è quello ideale per l’esecuzione del rilascio. La ricerca della coordinazione è ciò che l’arciere dovrà ricercare in questo periodo.

       Azione continua di trazione: mantenere l’arco aperto non basta. A causa dell’effetto dell’arco, che agisce come una molla, la spalla all’arco dell’arciere tende a muoversi verso l’alto e verso l’interno, mentre la testa tende a muoversi in avanti e verso il basso; l’effetto complessivo è quello di un progressivo cedere in avanti. Per evitare questa continua deformazione nella forma di tiro l’arciere deve sentire, ed eseguire, una azione continua di apertura dell’arco.

Momento critico.

       È il momento del rilascio. Quando l’arciere ha raggiunto la coordinazione fra riferimenti visuali e sensazioni, libera la corda, modificando il meno possibile ogni altra attività in corso, perché il suo corpo costituisce la piattaforma di lancio per la freccia.

Follow through (completamento dell’azione).

       È la continuazione di tutte le azione eseguite dall’arciere durante il periodo in cui produce lo sforzo necessario per l’esecuzione del tiro: azioni fisiche, mentali, visuali, …  
Il follow through è particolarmente importante nel tiro con l’arco, poiché il tiro non termina col rilascio: in questo momento la corda comincia a spingere la freccia. L’arciere deve mantenere la coordinazione fra riferimenti visuali e sensazioni, quindi la stessa attività svolta mentre sta prendendo la mira, durante tutto il tempo in cui avviene la propulsione della freccia.

Ognuno dei quattro passi descritti comprende più piccole azioni specifiche, che vanno eseguite nell’ordine adatto.

Come detto, l’insieme di queste azioni è spesso definito sequenza di tiro. Una volta stabilito questo processo l’allievo arciere deve imparare a ripeterlo il meglio possibile: il tirocinio necessario per questo apprendimento è essenziale perché egli possa eseguire i tiri in modo preciso nel tempo.

Ogni alterazione nel processo provoca di solito un volo ed un impatto della freccia sul bersaglio irregolari.

Il processo del tiro può essere insegnato seguendo una serie di passi-base successivi, costruendo così passo passo la sequenza ripetitiva.

Ecco un esempio di sequenza possibile:

Movimenti preparatori.

-  assumere la posizione di tiro,

-  incoccare la freccia,-mettere in posizione le dita o lo sgancio meccanico sulla corda,-mettere in posizione la mano all’arco,

-  pre posizionare il corpo,

-  sollevare l’arco,

-  pre trazione.

Periodo in cui si produce lo sforzo necessario

-  Aprire l’arco,

-  portare la corda al punto di riferimento sul viso ed eseguire l’allineamento della corda (anche se non è indicato come passo a sé stante).

-  apertura completa e prendere la mira

Momento critico e Follow through

-  Rilascio e Follow through

I differenti aiuti per l’insegnamento compresi nel manuale possono aiutare a sviluppare un metodo di insegnamento diverso dall’esempio indicato.